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March 14th, 2013:

Papa Francesco

In piedi, dritto, quasi sull’attenti di fronte al suo popolo. Le parole semplici. La richiesta di preghiere e la recita insieme al popolo delle preghiere che tutti conoscono. Poi inchinato, che implora “per favore” la benedizione di tutti. Sempre, sul volto segnato dall’età, un’espressione e uno sguardo sereni, da ragazzo che guarda in avanti con speranza, in pace con tutti e pronto a fare il suo dovere.

Il vescovo di Roma, la Chiesa che presiede nella carità tutte le Chiese, mi ha fatto sentire la gioia di essere nella comunione di una Chiesa che ha straordinarie riserve di innovazione e di giovinezza. Francesco è un giovane, perché la fede nutre la speranza e la carità, e mantiene per sempre giovani. Le sue prime parole oggi, alla sua prima uscita dal Vaticano, sono state di misericordia, perdono, speranza. Sono certo che darà a tutti uno slancio nuovo, aprirà nuove strade e nuovi orizzonti. Veramente la fede giovane del Sud del mondo diventa, con Francesco, visibile capo della Chiesa di Roma.

Vogliono a tutti i costi trovargli difetti, silenzi colpevoli, alleanze sporche. Certamente non sarà perfetto, e avrà delle colpe anche se non gravi come quelle che vogliono attribuirgli. La grandezza di una persona non sta nell’essere perfetto, perché perfetto è solo il Padre che è nei cieli, sta piuttosto nella disponibilità a rinascere sempre, nello spirito, come Gesù spiega a Nicodemo.

Francesco è il tipo di papa che posso immaginare venga a Nairobi e si metta a parlare con le donne in fila per l’acqua alla fontana di Kivuli, o a camminare per le strade di Kibera ascoltando partecipe e divertito le storie dei bambini di strada.

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