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Geshon, Jack e Lavu

In Zambia sta piovendo molto, troppo. Ma stamattina all’ alba nel cielo c’ erano poche nuvole. Sono uscito nel grande cortile, e, mentre alcuni dei ragazzi preparavano la colazione per tutti ed altri si mettevano i vestiti della festa per andare a Messa, sulla porta di uno dei dormitori c’ erano tre dei nostri bambini piu’ piccoli che discutevano animatamente. Quando il loro vivace scambio di opinioni si e’ calmato e si son guardati intorno, mi hanno visto e son venuti di corsa a salutarmi.

“Di che cosa stavate parlando?” ho chiesto, incuriosito. Erano imbarazzatissimi ed hanno cercato di tergiversare, e naturalmente mi sono incuriosito ancora di piu’. Owen, che ormai ha diciannove anni, ha sentito la mia domanda e si e’ avvicinato divertito. “Questi tre litigavano perche’ ognuno di loro sosteneva di essere il tuo figlio preferito. Poi Jack ha risolto la questione dicendo che lui e’ quello a cui tu vuoi piu’ bene, perche’ lui vuol piu’ bene a te di tutti gli altri”.

Mi sono sentito davvero importante. Li ho messi in fila e li ho fotografati, come li vedete qui sotto. Sono da sinistra Geshon, Jack e Lavu. Hanno tutti e tre fro i 10 e i 12 anni, Geshon ne ha passati tre o quattro in strada, mentre Jack e Lavu son venuti con noi a Mthunzi direttamente da casa, o meglio dalla baracca, perche’ le loro mamme erano appena morte e loro erano ad alto rischio di finire in strada o in qualche racket di sfruttamente del lavoro minorile.

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9 Comments

  1. Katyna says:

    È importante tutto ciò che ricevono da Te.
    È importante per Loro, è importante per Te ed è importante per chi come me ha la possibilità di ascoltare leggendoti.
    Per Geshon, Jack e Lavu Tu sei la serenità psicologica di cui necessitano, sono arrivati a te estremamente fragili emotivamente a causa delle drammatiche vicissitudini passate e presenti.
    Sei importante per chi come me, leggendoti, viene guidato alla giusta riflessione.
    È importante per Te, perchè senti che…raccontami Kizito.

  2. Carlotta says:

    Grazie Kizi, per il tuo blog e per questo piccolo spaccato di vita Mthunzina!
    Ci mancano tanto e, se dovessero dubitarne, qualche volta, ricordaglielo!

    Con affetto,
    Carlotta

  3. Beppe says:

    ecco l’Africa che ci piace,

    per un attimo mi è sembrato di essere ancora laggiù.

    Grazie e… a presto

    Beppe

  4. Michele says:

    Carissimo Abuna Kizito,

    mi MANCHI! Anch’io da questa parte del mondo ti voglio un sacco di bene e spero di poter essere un tuo figlio…. per lo meno spirituale!

    Non dimenticherò mai la pastiera napoletana che mi hai preparato a Natale del 2006! Vorrei passare la ricetta alla mamma! Perchè non fai un link del blog con le ricette di Kivuli 🙂 Scherzo!

    Un grossissimo abraccio,
    Michele

  5. antonella says:

    Grazie per farci conoscere una realtà solo immaginata e sempre buona fortuna

  6. virginia says:

    io sono arrivata sul tuo blog per caso, attraverso il sito di vecchioni! che bello questo post. ma tu poi cosa hai detto loro a proposito del voler più bene a ll’uno o all’altro??

  7. Guido Ndogo says:

    Grazie mille Kizi per gli articoli dal Kenya, ma soprattutto per questo dal Mthunzi! E’ bello leggere che sei lì con i “nostri” piccoli amici: noi li pensiamo parecchio, nell’attesa di tornare a ritrovarli… un pò più cresciuti!

    A presto,
    Gui.

  8. Simona says:

    Ke bello…quello che ci hai raccontato mi ha scaldato il cuore come anche la foto con i quattro ragazzi di etnie diverse!
    Grazie Kizito per quello che scrivi, perchè ogni volta che leggo mi convinco sempre più che la pace può essere una realtà in qualsiasi luogo, e che noi siamo lo strumento per far sì che ci sia!
    Ogni giorno che passa mi sento sempre più legata a tutti quei bimbi che ho tenuto in braccio e a tutte quelle mamme che me li affidavano con dei sorrisi eccezzionali a cui non potevi dire no!
    Ciao Kizito continua così, sei un grande!
    Non vedo l’ora di raggiungervi!

  9. matteo lenelli says:

    kizi, allora non sono l’unico che si è sentito importante ricevendo un sorriso da quelle “splendide creature” che sono i nostri amici di Mthunzi e di kivuli.
    abbracciali tutti e salutameli.

    sogno di tornare presto in africa con il mio piccolo leo… speriamo presto.

    ciao teo

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