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Westgate: I bestemmiatori e gli altri – The blasphemers and the others.

Non credo che l’azione del commando terroristico che ha agito al Westgate Mall di Nairobi sveli “il vero volto dell’Islam” come mi è capitato di leggere. Continuo a credere, semplificando un po, che la maggioranza dei musulmani siano buone persone, che vogliono vivere la loro vita in armonia con gli altri, ma sono in ostaggio di una minoranza criminale, che usa la religione per fini politici e di controllo economico. Una minoranza di bestemmiatori violenti che si sono autoproclamati autentici interpreti del Corano.

I musulmani sono in una fase della loro storia simile a quella in cui noi ci trovavamo fino a un tempo non troppo lontano, quando anche noi credevamo ai nostri leader che ci dicevano che gli indiani d’America e i neri d’Africa non erano umani e li potevamo uccidere impunemente. O come, in tempi ancor più vicini, quando i soldati italiani obbedivano senza batter ciglio all’ordine di “passare per le armi”, cioè uccidere a sangue freddo, in pochi giorni, migliaia e migliaia di etiopici innocenti, e nessuno, neanche fra i pastori della comunità cristiana, levava una voce di protesta. I musulmani che oggi vivono in società dominate da leader politici o religiosi che propugnano ideologie discriminatorie, disumane, sono vittime quanto lo eravamo noi. E se noi non lo riconosciamo, rischiamo di ricadere nella stessa trappola: affermare che gli altri, in massa, “sono tutti così” è il primo passo per giustificare il male che stiamo progettando in cuor nostro.

Preferisco pensare che il loro dichiararsi musulmani, il loro discriminare chi uccide chiedendo il nome della mamma del profeta, sia assolutamente irrilevante. Cosi com’è irrilevante che gli affiliati a Cosa Nostra si dicano devoti della Madonna. Sono semplicemente criminali, qualsiasi cosa credano e professino, e il loro credo è usato al servizio della loro criminalità e del loro odio contro il prossimo, che ha altre radici ben diverse dalla fede in Dio. Questo l’ha capito Samuel, un ventenne cresciuto a Kivuli, il cui unico familiare, un lontano zio, è stato ucciso dai terroristi nei primi scontri al Westgate. Era addetto ad aiutare i clienti del supermercato a mettere la spesa nella busta di plastica – il lavoro in Kenya costa poco, sarà stato pagato 80 euro al mese. Samuel mi ha scritto: «Prega per mio zio, era una brava persona. Dio non può essere con quelli che lo hanno ucciso. Loro nominano il Suo nome invano. Io ho capito ancora meglio che dobbiamo costruire la pace».

Preferisco, leggendo e guardando cosa è successo al Westgate Mall, vedere le decine di persone che hanno istantaneamente reagito proteggendo i loro figli, ma anche quelli di altri, senza distinzione di colore, che hanno messo in salvo altre persone, che hanno donato sangue, che hanno spontaneamente portato panini e bevande alle squadre delle ambulanze, ai soldati. Certamente fra quei volontari c’erano anche dei miei confratelli, di quelli che non hanno paura di essere contaminati dall’odore delle pecore, anche quando le pecore odorano di paura e di morte. Fra vittime e soccorritori – le testimonianze sono unanimi – nessuno ha fatto distinzione di razza o di religione. Queste sono le persone che ci fanno sentire umani.

Fra di loro c’è Edwin, del gruppo acrobatico nato a Kivuli, i Nafsi Africa. Io quel giorno ero a Verona, e stavo uscendo di casa per partecipare a un incontro. Un confratello mi disse che a Nairobi stava succedendo qualcosa di grave. Ho aperto Facebook e la prima cosa che ho visto è stato un messaggio di Edwin: «In fretta, tutti al Westgate a donar sangue».

2 Comments

  1. Michele La Rosa says:

    Non è mai stato urgente come ora un’ermeneutica ed “esegesi” del Corano. La comprensione storico/critica è l’arma che hanno i veri islamici per liberarsi dalla schiavitù imposta da questi gruppi violenti e criminali. Con una comprensione della nascita del testo e la ricerca della coerenza culturale e letteraria del messaggio che contiene, illuminati da sure e versi come il 2,62 che pone qualunque fede in Dio messa in pratica come via di salvezza, per Cristiani Ebrei e Mussulmani, si potrebbe risolvere il grande dilemma dell’Islam e del Cristianesimo. Forse si capirebbe che Maometto era un profeta, per annunciare la Fede Cattolica nel quale Gesù è veramente morto e risorto e l’unico Figlio di Dio e giudice alla fine dei tempi come indicano oggi anche loro. Nell’Islam si è salvaguardato un aspetto importante di Dio, la sua trascendenza. Il Grido “Dio è Grande” non è forse simile al nome “Dio è Forte” che in Ebraico si dice “Israele”, nome dato a Giacobbe dopo la lotta con l’Angelo? Islam che significa il popolo dei sottomessi a Dio, non ricorda il capo coperto dagli Ebrei in segno di sottomissione a Dio, come per i nostri Vescovi e Papi? Il lavaggio che compiono prima di ogni preghiera non è forse il sentimento di mancanza di un battesimo quasi primordiale e non ancora sacramentato, e l’amissione della necessità di un perdono? Perchè la Religione deve sempre essere un motivo di separazione anche quando è così evidente che l’origine è comune nella fede di Abramo?

  2. Michele La Rosa says:

    Non è mai stato urgente come ora un’ermeneutica ed “esegesi” del Corano. La comprensione storico/critica è l’arma che hanno i veri islamici per liberarsi dalla schiavitù imposta da questi gruppi violenti e criminali. Con una comprensione della nascita del testo e la ricerca della coerenza culturale e letteraria del messaggio che contiene, illuminati da sure e versi come il 2,62 che pone qualunque fede in Dio messa in pratica come via di salvezza, per Cristiani Ebrei e Mussulmani, si potrebbe risolvere il grande dilemma dell’Islam e del Cristianesimo. Forse si capirebbe che Maometto era un profeta, per annunciare la Fede Cattolica nel quale Gesù è veramente morto e risorto e l’unico Figlio di Dio e giudice alla fine dei tempi come indicano oggi anche loro. Nell’Islam si è salvaguardato un aspetto importante di Dio, la sua trascendenza. Il Grido “Dio è Grande” non è forse simile al nome “Dio è Forte” che in Ebraico si dice “Israele”, nome dato a Giacobbe dopo la lotta con l’Angelo? Islam che significa il popolo dei sottomessi a Dio, non ricorda il capo coperto dagli Ebrei in segno di sottomissione a Dio, come per i nostri Vescovi e Papi? Il lavaggio che compiono prima di ogni preghiera non è forse il sentimento di mancanza di un battesimo quasi primordiale e non ancora sacramentato, e l’amissione della necessità di un perdono? Perchè la Religione deve sempre essere un motivo di separazione anche quando è così evidente che l’origine è comune nella fede di Abramo? Non vantiamoci in ambito Cattolico di essere più bravi di loro a comprendere i nostri testi Sacri. L’esegesi Cattolica è nata solo nel 1943 dopo 2 guerre mondiali e con l’enciclica “Divino Afflante Spiritu” del 30 Settembre di Pio XII, che si preoccupo’ anche di cercare sotto S.Pietro se c’erano o no veramente le ossa di Pietro… visto i tempi che correvano. Ancora all’inizio del ‘900 sebbene in ambito protestante ci fossero già teorie come quella di Wellhousen molto interessanti sulla complessità della formazione dei testi Sacri, la Pontificia Commissione Biblica dichiarò che il Pentateuco era un opera scritta a mano interamente e direttamente da Mosè, che in modo quasi magico scrisse persino della sua morte.

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