La scorsa settimana, il 16 dicembre, a Nairobi, un uomo sui quarant’anni ben vestito si è presentato a Ndugu Mdogo, la casa di Koinonia per ex-bambini di strada situata nello slum di Kibera, ed ha chiesto di parlare con il responsabile. Quando Jack lo ha fatto sedere nell’unica stanza che potrebbe essere definita soggiorno, il visitatore gli ha raccontato di essere stato mandato da un donna che gestisce un grande negozio di vestiti nel centro di Nairobi, e che questa signora è amica della moglie di un ministro del Sud Sudan. A raccontare questo c’è voluto un po di tempo e intanto alcuni dei bambini, che stavano facendo lezione di inglese, si erano fatti vicini, incuriositi. L’uomo è arrivato alla conclusione puntando il dito verso uno dai ragazzi più grandi, un quindicenne, e dicendo: “la moglie del ministro vorrebbe adottare un bambino, per esempio uno come quello. Quanto costa?” Jack si è fatto ripetere tutto, credendo di non aver capito bene, ma dopo diversi chiarimenti la conclusione è stata ancora più esplicita; “Dimmi il prezzo, posso tornare oggi pomeriggio coi soldi in contanti e portarlo via con me. Mi preoccupo io per il viaggio”. Al che Jack gli ha chiesto di aspettare qualche minuto per avere il tempo di concordare il prezzo con il suo superiore. Invece allontanandosi ha chiuso l’uomo nel soggiorno, chiuso il cancello principale e chiamata la polizia.
Mentre portavano via l’uomo che lanciava maledizioni contro Jack, proclamandosi innocente mediatore di un’adozione internazionale, i poliziotti hanno detto che ricevono ogni mese diverse denunce di bambini, ma sopratutto ragazzi fra i 15 e i 20 anni, che spariscono senza lasciar traccia, e temono che siano portati in Somalia per essere addestrati da Al Shabaab, il gruppo terroristico che ha organizzato gli attentati al Westgate shopping center di Nairobi nel settembre del 2013 e all’università di Garissa il Giovedi Santo di quest’anno.
Non sappiamo cosa la polizia keniana sia riuscita a sapere da quell’uomo, tuttavia in questo caso l’ipotesi che fosse un reclutatore di Al Shabaab non sembra la più convincente. Perché pagare quando a Kibera ci sono decine, centinaia di giovani senza futuro, disperati, disposti a qualunque cosa pur di assicurarsi un pasto al giorno? Il fatto che l’uomo avesse indicato un quindicenne potrebbe piuttosto far pensare a qualcosa di ancor più sinistro, un’organizzazione per l’espianto di organi.
Ci sono serie ricerche che dimostrano come delle circa 20,000 persone che ogni anno in questa zona dell’Africa sono oggetto di traffico, indotte a trasferirsi verso i paesi arabi e l’Europa come lavoratori ma che finiscono in situazioni di schiavitù, e nella prostituzione. Non poche far di loro, sopratutto persone giovani e sane, vengano successivamente uccise per l’espianto di organi (cuore, reni, fegato, occhi, pelle, tutto) da una rete internazionale difficilissima da combattere, e altre addirittura vengano usate localmente per sacrifici. Lo scorso anno in Uganda un businessman è stato condannato all’ergastolo perché a scadenze quasi annuali sacrificava preadolescenti per garantirsi il successo negli affari.
Questa è uno strano racconto di Natale. Eppure questo è il mondo in cui Gesù si è fatto uomo, mettendosi inerme neonato nelle nostre mani. Mani che possono accarezzare e benedire, mani che possono uccidere. Gli altri operatori sociali di Koinonia hanno ascoltato il racconto che Jack ha fatto a tutti di questo episodio ed hanno concluso che il “farsi carne” di Gesù ci deve far guardare con ancora più rispetto ai bambini che per strade diverse sono stati affidati alle nostre cure. Davvero essi sono la carne di Dio.
Last week, on December 16, in Nairobi, a well-dressed man in his forties arrived in Ndugu Mdogo, the Koinonia home for street children located in Kibera slum, and asked to speak to the manager. When Jack received him in the only room that could be described as “living room”, the visitor told him that he was sent by a woman who runs a large clothing store in Nairobi, and this lady has a friend who is the wife of a Minister in the South Sudan government. The talk took some time and in the meanwhile some of the children who were learning English in the same room had come closer, intrigued. The man came to the conclusion pointing to a well built teenager, saying, “The minister wife would like to adopt a child, for example someone like him” and after a brief pause to let the request sink in, he added “how much?” Jack asked him to repeat the whole story, not believing that he had got it right, but after several clarifications the conclusion was even more explicit; “Tell me the cost, I come back this afternoon with the cash and take him. I’ll take care of the trip”. Jack was now sure that the long story was not true. He asked him to wait a few minutes to have time to ask his superior, instead moving away from the room he went to close the gate and to call the police.
As they carried away the man who kept cursing Jack and proclaiming himself innocent mediator of international adoption, the police said they only in Kibera receive each month several complaints from the relatives of children and boys between 15 and 20 who disappear without a trace. They expressed the opinion that the boys are taken to Somalia to be trained by Al Shabaab, the terrorist group that organized the attacks on the Westgate shopping center in Nairobi in September 2013 and at the University of Garissa on Holy Thursday this year.
We do not know what the Kenyan police managed to find out from the man, but in this case the assumption that he was a recruiter for al Shabaab does not seem to be the most convincing. Why pay for a teenager when in Kibera there are dozens, hundreds of young people without a future, desperate, willing to do anything to be assured of a meal a day? The fact that the man had seem to prefer teenager would rather suggest something more sinister, like an international organization for organ harvesting.
There are researches affirming that about 20,000 people every year in this part of Africa are trafficked and many end up as sex slaves in Europe, others, especially the young and healthy, are subsequently killed to harvest organ (heart, liver, eyes, skin, all), and others are used for human sacrifices. Only last year in Uganda a businessman was sentenced to life imprisonment because at regular intervals he sacrificed adolescent boys to ensure success for his business.
This is an unusual Christmas tale. Yet this is the world in which Jesus became man, putting Himself as an helpless baby in our hands. Hands that can caress and bless, hands that can kill. The other Koinonia social workers have heard this story from Jack and concluded that by “becoming flesh” Jesus makes us look with always greater respect to the children who through different ways have been entrusted to our care. Truly, they are the flesh of God.