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I Leader Religiosi Esprimono la Rabbia dei Kenyani

Il Papa ha nominato le sei persone chiave che gestiranno la prossima assemblea speciale del sinodo dei Vescovi per l’ Africa, che per brevità chiamiamo Sinodo Africano, e che si svolgerà in ottobre, e il mese prossimo verrà pubblicato il documento di base per i lavori. Il tema del Sinodo e’ molto interessante, “La Chiesa in Africa al servizio di riconciliazione, giustizia e pace”. Sono tutte persone di grande rilievo. Possiamo sperare che il Sinodo Africano stimoli un’attenzione maggiore di tutta la chiesa africana per questi temi?

Ma le notizie dal Kenya non sono buone. Ieri si e’ svolta una preghiera pubblica in memoria delle vittime di due recenti disastri, l’ incendio che ha distrutto un supermercato in centro città’ facendo oltre 70 vittime, e l’ esplosione di un tank di benzina che ha causato oltre cento vittime.

Erano presenti anche il Presidente e il Primo Ministro, ai quali i diversi ministri delle diverse religioni hanno ricordato le loro gravissime responsabilità’ per la carestia che vede 10 milioni di keniani a rischio di fame e l’ impunita’ per personaggi politici protagonisti di sfacciati episodi di corruzione. Le “accuse”, espresse in forma molto chiara e diretta, sono finora la requisitoria più’ seria del fallimento del governo di coalizione che e’ entrato in funzione circa una anno fa. Nel testo, letto a turno dai rappresentanti delle diverse religioni si dice che i kenyanio  “sono scoraggiati,  delusi, furenti ed hanno vergogna dei loro leader”. Come era purtroppo fin troppo facile prevedere, la coalizione ha significato che si sono sommate le incapacità’ e la corruzione e la sete di potere delle due parti, e sono state annullate tutte le persone e le istanze che volevano fare delle riforme serie.

Ho letto tutto le informazioni disponibili, non risulta che fra leader religiosi che hanno parlato ci fosse un vescovo cattolico, o comunque qualcuno che rappresentasse in pubblico la Chiesa Cattolica, anche se nel gruppo cha ha preparato il testo la Chiesa e’ formalmente presente. Mancanza di coraggio? Comunque un segno ben triste, sia per l’ecumenismo che per l’ impegno sociale, nell’ anno del sinodo su riconciliazione, giustizia e pace.

Ma ieri abbiamo ricevuto anche una bellissima notizia, il rilascio delle due suore italiane che erano state rapite lo scorso ottobre da uno dei tanti gruppi di banditi somali operanti nel nord-est del Kenya. Grazie a tutti quelli che in questi mesi non si sono stancati di pregare e di fare pressione perché’ non fossero dimenticate. E grazie anche ai diplomatici italiani che hanno lavorato per questo.  E se qualcuno avesse il tempo di  fare una ricerca seria e scrivere sul servizio fatto dalle donne italiane in Somalia – le suore della Consolata,  Graziella Fumagalli, Annalena Tonelli  eccetera  eccetera – potremmo mandare al Sinodo Africano una testimonianza straordinaria del lavoro fatto dalla chiesa per riconciliazione, giustizia e pace.

One Comment

  1. anna says:

    Caro Kizito,
    secondo te perchè la chiesa sembra perdere queste occasioni? Perchè ha preferito la presenza formale e non fisica in quest’occasione? A volte non riesco a capirne la direzione…

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