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Le Due Mense del Congresso Eucaristico Nazionale

L’amico Michele la Rosa ha mandato al direttore di Avvenire questa lettera. Spero che la pubblichino, ma ho qualche dubbio. In ogni caso credo che sia un documento importante per capire cosa pensano i ragazzi di oggi, per lo meno quelli che sono sensibili e attratti dal Vangelo.

Carissimo Direttore di Avvenire,
mi chiamo Michele e sono un volontario ecclesiastico per il Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona. Sto aspettando con grande eccitazione l’arrivo del Papa per la S. Messa dell’11 Settembre e mi sono messo al servizio del Congresso cercando di fare del mio meglio. Ho fatto 400 km da Cremona perchè nel cuore da alcuni anni sento una forte necessità di vivere sempre più intensamente il sacramento dell’Eucarestia, e così, prendendo spunto dal Signore che all’ultima cena si mette a pulire i piedi io mi sono messo a pulire i bagni di casa volontari e a disposizione per quello che serve.
Ci sono stati dei momenti veramente di profonda condivisione tra di noi, momenti che nella mia vita mancavano da tempo. E’ una esperienza di profonda vita cristiana credo, con persone che vengono un po’ da tutta Italia, di qualunque età, che lavorano insieme giorno per giorno in modo semplice.
Sto cercando però di capire il senso del sacramento Eucaristico, perchè desidero entrare in Seminario e vorrei diventare prete. Così ho accettato con gioia l’impegno giornaliero del 6 Settembre nel servizio ristorazione per i congressisti della fiera. Purtroppo poi mi sono accorto di qualcosa che non va. O meglio, già tanti altri segnali mi mettevano in guardia…. forse i tanti pass di ogni tipo, almeno una trentina, per gestire l’ingresso o meno in certe aree, come se fossimo ai mondiali di calcio, insomma la tipica gestione da grandi eventi a cui siamo abituati nel mondo occidentale, e che abbiamo portato anche in Sud Africa all’ultima occasione.
Sarà forse anche il mio primo servizio operato alla mostra della Mole ad aggiungere un senso di inquietudine. La mostra è piena degli ori e degli argenti della diocesi e di quadri preziosi che parlano di questo Sacramento, e all’inaugurazione era pieno di persone in giacca e cravatta, con auto di lusso, che si scambiavano sorrisi e strette di mano, come in qualsiasi altro meeting aziendale.
Sarà forse anche la Fiera di Ancona con tutti i mercatini, dove non si cambiano le monete, come nel Vangelo, ma dove si vende di tutto e dove per esempio ho passato alcune intere giornate a preparare le borse per i bambini. Borse provenienti dalla Cina, comprate chissà dove, fatte da chissà chi, in chissà che modo. Scherzando dico: “l’avrà fatta qualche bambino cinese….”.
Mi chiedo come reagirebbe Gesù ad una cosa simile, un Congresso che parla di Eucarestia, e una Fiera dove si vende di tutto, nel suo presunto nome. Ho ricevuto anche una preghiera del gruppo di Riconciliazione, con stampato dietro l’immancabile pubblicità di vari servizi internet e social network, e la loro promessa che sarà tutta una grande Festa.
Sembra che ogni occasione sia buona per pubblicizzare e vendermi qualcosa, come la reclame del gelato Gran Soleil della Ferrero che si spezza e si gusta alla fine di ogni pranzo e spunta ad ogni dove. Sarà forse questo lo stesso tono “trionfante” che si respira pure in ogni celebrazione, dove, anche alla via Crucis si vede da una parte un Cristo nudo sulla croce arrancare sulle salite che conducono alla Cattedrale, e dall’altra le guide della nostra Chiesa in abiti ben diversi.
Poi lo scandalo. Ci sono due Mense: quella della gente comune, dove si spezza il pane insieme, sotto la tenda; e poi quella dei “Vip”, dove Vescovi e Cardinali, in buona e “selezionata” compagnia di autorità politiche e autorevoli relatori, si godono i vantaggi di un servizio a 5 stelle improvvisato nella Fiera. Questa sala è nascosta bene all’interno, inaccessibile agli altri, con i colori neri che mi ricordano un tristissimo film che denuncia questo mix di spiritualità e di collusione con il potere politico ed economico, dove si celebrava la S. Messa nascosti in un bunker.
Così vengo chiamato di turno nel servizio alla porta della sala, per regolare gli ingressi, e mi decido a dire qualcosa. Appena un responsabile della Segreteria CEN, con il pass blu di alto livello, capisce il mio stato d’animo, decide improvvisamente di bloccare il servizio e di non mostrare la sala a nessun altro volontario. Io vado avanti lo stesso. Entrano 3 Vescovi che si siedono e iniziano ad ordinare il pranzo. Irrompo nella sala, contravvenendo agli ordini e mi presento: “Sono Michele, ho fatto 400 km per capire che cos’è l’Eucarestia! e voi mangiate in una sala a parte con piatti in porcellana, posate d’argento e bicchieri di cristallo, ben nascosti da tutti gli altri, i quali si accontentano giustamente di mangiare in semplicissimi piatti di plastica. Per favore, vi prego, andate a spezzare il pane insieme a tutti gli altri nel Congresso”.
Il responsabile della Segreteria interviene, neanche ascolta le mie parole, mi caccia fuori in malo modo, minacciando di dire tutto a Don Enrico, la guida Spirituale dei Volontari. I Vescovi sono attoniti, dispiaciuti, probabilmente si rendono conto di aver dato ancora una volta il cattivo esempio. Uno di loro tra l’altro aveva riso ad una mia battuta il giorno prima all’info point: “vede Sig. Vescovo, qui sotto la tenda Abramo il mio collega volontario, ha lasciato la sua bicicletta…. volevo dirle che Abramo non usa la macchina, prendiamo esempio da lui!” E si, le auto costose e potenti qui si contano a decine…. che muovono le cariche ecclesiastiche allo stesso modo dei divi del moderno sistema mediatico dello show business.
Esco dalla Mensa dei ricchi e incontro Emanuele, l’altro volontario che dorme con me in tenda dai Salesiani e prepara la colazione a tutti. Gli racconto la situazione… è un genio…. propone a tutti i volontari di salire nella sala e di magiare lì con i “vip” della gerarchia ecclesiastica. Scoppiamo a ridere…. chissà, forse ce ne sarebbe davvero bisogno di vivere la fede in questo modo.
Ripenso a tutte le ore di direzione Spirituale qui alla Casa, penso ai capi della Chiesa che non mangiano con gli altri e nella tristezza mi accorgo di essere ancora una volta su una linea d’onda diametralmente diversa. Che senso ha tutto questo Congresso Eucaristico se i nostri Vescovi e Cardinali, non mangiano insieme a noi?
Le chiedo che genere di Sacramento di Comunione Eucaristica rappresenti mai questo modo di appartarsi e conchiudersi come una sorta di esclusiva Elitè?
Le lascio un ultima domanda prima di iniziare il nuovo servizio alle trombe del Corpus Domini di oggi: “Signore da chi andremo” per risolvere questi sconvolgenti dilemmi?

Con affetto,
Michele La Rosa
Cremona

One Comment

  1. Giovanni says:

    tanti vescovi danno l’impressione di essere vittime delle stesse curie che dovrebbero amministrare. Bravo Michele, bell’esempio di correzione fraterna.

    comunque questo episodio rincuora….. anche i vescovi fanno come noi plebaglia cattolica: ascoltano il vangelo e poi fanno il cavolo che vogliono; come le esortazioni del papa sono rivolte ad altri, ai peccatori.

    G.

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