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La Gioia di Donarsi

Ieri sera ho celebrato il memoriale dell’ Ultima Cena a Kivuli. Come al solito i bambini stessi hanno preparato le letture ed hanno fatto dei brevi commenti, e poi e’ stato il mio turno. Ho chiesto al piccolo Clinton – a Kivuli oltre a Clinton abbiamo altri presidenti, come Nelson Mandela, Kennedy e perfino Reagan, ma ancora non c’e’ nessun Bush – che mi sedeva vicino di alzarsi, e mostrandolo a tutti ho fatto notare che anche se avessimo voluto non avremmo mai potuto separare il corpo di Clinton dalla sua anima, o dalla sua mente o dai suoi sentimenti.

Noi siamo un’unica cosa, e il corpo e’ un grande dono che ci permette di essere le persone che siamo, e di comunicare, di donare il nostro amore agli altri. Col corpo possiamo lavorare per gli altri, possiamo accarezzarli e consolarli. La loro mamma ha dato loro la vita e li ha portati nel suo corpo per nove mesi, nutrendoli di se stessa, bene attenta a non far loro del male. E il nostro corpo viene da una lunga lista di persone che si sono volute bene, un dono che ci viene dai nostri genitori, dai nostri antenati, da Dio. Ecco perche’ Gesu’ ci ha donato il suo corpo. In in quella notte che appariva senza speranza Gesu’ ha dato tutto se stesso, ai sui amici ed ai suoi nemici, per amore di tutti, in comunione con tutti, donando il suo corpo. Ed ecco perche’ essere seguaci di Gesu’ significa essere molto concreti, amare gli altri servendoli anche nei loro bisogni apparentemente piu’ umili come la necessita’ di mangiare, di essere puliti, di curare le malattie.

I ragazzi guadavano Clinton e assentivano. Ed hanno capito, perche’ poi i “dodici apostoli” si sono lasciati lavare i piedi raccolti e compunti, guardano l’acqua che li puliva, e le mie mani, come le vedessero per la prima volta. Alla fine ho ricordato che quello stesso corpo di Gesu’, donato e pi spezzato sulla croce, e’ lo stesso corpo che risorge e ci riempie di una vita nuova.

Mi ero ispirato ad un articolo di Timothy Radcliffe, che e’ stato superiore dei domenicani, intitolato The joy of giving ourselves o La gioia di donarsi e che e’ stato pubblicato recentemente su The Tablet, forse la piu’ intelligente rivista mensile cattolica del mondo anglofono. Radcliffe imposta la sua riflessione partendo dall’ Eucarestia, dal dono che Gesu’ fa del suo corpo, per arrivare ad una visone cristiana della sessualità, superando il dualismo corpo–anima che tanto ha danneggiato la spiritualità cristiana. Nel mio contesto non era il caso di arrivare alle conclusioni di Radcliffe, ma la risposta positiva immediata dei ragazzi mi ha confermato una volta di piu’ quanto siano aperti a guardare la vita con occhi veramente cristiani e veramente africani.

Buona Pasqua a tutti.
(traduzione di Matteo Battisti)

11 Comments

  1. Michele Mau Mau says:

    Carissimo Abuna Kizito!!!!

    E’ anche la gioia di leggerti! La gioia di ascoltare ancora un po’ di umanità in un mondo che pensa solo al denaro, ed all’immagine!
    Grazie per il libro, oltre a tutto quello che fai per vivere il Vangelo nella concretezza che solo a quelli come te riesce, a volte è illuminante poter sapere qualcosina in più della Teologia e scritti Spirituali che ti guidano.
    Per favore, se riesci trova sempre un po’ di tempo per parlare di Gesù anche a noi e non solo ai bambini che ami e che proteggi.

    Siamo tutti figli tuoi, anche se siamo un po’ più sbiaditi di colore e un tantino più complicati ed egoisti.

    Buona Pasqua a tutti voi. Hai ragione, Gesù è nero!

  2. Beppe says:

    Buona pasqua anche a Te… a tutti voi!

    Un abbraccio
    Beppe

  3. Fabrizio says:

    Ci voleva proprio un commento sulla Pasqua che fosse un pochino “distante” dalla tradizione e dalle abitudini italiane. Grazie ai bambini di Kivuli e a te che come sempre riuscite a stupirmi con gesti e pensieri semplici che riempono il cuore.
    Buona Pasqua a tutta la Koinonia da Fabrizio, Laura il dott. Ernest e Jonas (non sono presidenti come Clinton ma, come sai, hanno in comune con lui gli stessi occhi e lo stesso sguardo che “ispira” il nostro piccolo fare quotidiano).

  4. laura says:

    Buona Pasqua, carissimo Padre Kizito, e un abbraccio a tutti
    laura e roberto

  5. Tommaso says:

    Caro Kizito, fratello e amico! grazie di questa lettera che mi fa assaporare il sapore vero della Cena del Signore aldilà di una liturgia di pura forma, pensando invece a una liturgia che dà forma alla vita con la vita
    Vi abbraccio tutti quanti
    d.Tommaso

  6. Salve Padre Kizito,
    mi sono permesso di tradurre il suo post in inglese e pubblicarlo sul mio blog all’indirizzo http://www.alookapart.com
    Naturalmente se Lei non fosse d’accordo me lo faccia sapere e leverò immediatamente il post dal mio sito. Nel caso volesse riutilizzare la traduzione ne sarei felice.
    Saluti e buon lavoro
    MB

  7. Arnoldo says:

    Caro padre, come al solito il tuo pensiero riesce a comunicare il senso più segreto e profondo del cristianesimo. Un abbraccio grande
    Arnoldo

  8. Katyna says:

    Il vero dono è darti, ciò che abbiamo dentro, la mia parte più vera, più profonda;
    è darti la mia anima, i miei dubbi, le mie paure e i miei slanci.
    Perché se ti do tante cose ma non me stesso, tu non mi avrai mai, tu non mi conoscerai mai, tu non potrai avermi con te nel tuo cuore e nella tua anima.
    Gesù non ci ha lasciato nulla: non una casa, non un libro, neppure una dottrina, neppure una regola.
    Gesù ci ha lasciato il suo cuore, la sua anima, il suo spirito e questo è tutto.
    E se un uomo non può lasciare il suo spirito, quello che è nella sua parte più vera, più profonda, intima, in verità non lascia nulla.

    “Donandosi si riceve, dimenticando se stessi ci si ritrova.
    S.Francesco”

    Grazie Padre Kizito per averci ricordato il vero senso della Vita, troppo spesso dimenticato.
    Buona Pasqua a Te e a tutti Voi.

  9. […] >>> Please click here to see the original article >>>  […]

  10. roberta says:

    Quest’anno la Pasqua ha un sapore un po’ più triste del solito, dopo le due precedenti passate a Kivuli, questa manca di qualcosa.Ci mancano le voci , i sorrisi, la musica e tutto ciò che i bambini ci hanno donato in quei giorni.Grazie Kizito per averci portato un po’ di loro. Con la speranza di rivervi tutti al più presto, un abbraccio forte ( soprattutto da parte di Matteo!!)

  11. Carlotta says:

    un pensiero va a te e a tutti gli amici così lontani, eppure sempre più vicini!

    a presto,

    Carlotta

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